HEGEL

HEGEL

Georg Wilhelm Friedrich Hegel è stato un filosofo, accademica e poeta tedesco, considerato il rappresentante più significativo dell'idealismo tedesco. È ritenuto uno dei massimi filosofi di tutti i tempi.

Hegel è autore di una delle linee di pensiero più profonde e complesse della tradizione occidentale: la sua riflessione filosofica, sistematica e onnicomprensiva, influenzerà molta parte del pensiero successivo, dall'ontologia all'estetica alla teoria politica, contribuendo alla nascita delle discipline sociali e storiche nella loro accezione moderna. 

La filosofia hegeliana è stata definita, tra l’altro, come idealismo assoluto.

Tre concetti fondamentali della filosofia di Hegel sono:

  • La convinzione della razionalità del reale;
  • L’idea che la verità coincida con l’intero, il tutto;
  • La concezione dialettica della realtà e del pensiero.

Il primo e fondamentale concetto della sua filosofia è quello secondo cui “Ciò che è razionale è reale; e ciò che è reale è razionale.” 

Ciò significa che la realtà coincide con la realizzazione e il dispiegarsi progressivo di un principio razionale: lo spirito, definito anche “idea” o “Assoluto”.

La dialettica

La verità, per Hegel, è l’Assoluto che non è una dimensione statica e compiuta, a coincide con lo sviluppo stesso, è l’idea del divenire. Esso non è una sostanza ma, un soggetto che compie un percorso di progressiva manifestazione giungendo alla piena consapevolezza di sè. 

Secondo il filosofo, lo sviluppo dell’idea segue la legge della dialettica. 

La dialettica è regola interna della realtà e legge del pensiero, in quanto la realtà coincide con la ragione e quindi il piano ontologico e quello logico si corrispondono. 


La dialettica si compone di tre momenti:

  1. Il primo momento è quello “intellettuale” o “astratto” (tesi) e coincide con la determinazione delle cose. La realtà appare costituita di oggetti separati e staticamente contrapposi gli uni agli altri. 
  2. Il secondo momento è quello “dialettico” o della “negazione” (antitesi): in esso ogni determinazione è unilaterale e limitata, cogliendo il suo nesso inscindibile e necessario con la determinazione opposta. Organo di tale comprensione è il pensiero razionale, che chiarisce la realtà nel suo interno dinamismo. 
  3. Il terzo momento è quello “speculativo” che, al momento negativo, sostituisce quello positivo della sintesi. Esso rappresenta la “negazione della negazione” e implica l’affermazione dell’unità delle determinazioni opposte, le quali vengono colte come momenti di una realtà superiore. 


Il movimento dialettico viene spiegato da Hegel con la parola tedesca Aufhebung, che significa al tempo stesso “superamento” e “conservazione” e indica quel processo che nega e abolisce le determinazioni astratte e parziali, ma per conservarle e elevarle. 

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