FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO

FENOMENOLOGIA DELLO SPIRITO

La Fenomenologia dello Spirito è il racconto del faticoso processo di acquisizione del sapere e della verità da parte della coscienza, a partire dal livello più basso, ossia da ciò che appare privo di spiritualità, fino al raggiungimento del livello più elevato, ossia quello della ragione, del sapere assoluto, in cui lo spirito scopre con certezza di rappresentare esso stesso tutta la verità, cioè di essere il soggetto del suo divenire dialettico. 

La Fenomenologia dello Spirito descrive, quindi, l’emergere dell’idea e della ragione nella storia, che coincide con l’avvento e lo sviluppo della civltà umana. 


La Fenomenologia è capace di ricomporre l’armonia perduta in una modalità nuova e completa rispetto agli antichi. Essa inoltre, ha una funzione pedagogica perché predispone alla comprensione del sapere assoluto. 

Essa ripercorre tutte le tappe della nostra tradizione culturale. In questo modo è possibile, secondo Hegel, capire il significato generale della vicenda umana. 


La Fenomenologia dello Spirito si configura in un romanzo filosofico della coscienza, ossia il racconto del “manifestarsi” della coscienza umana nella storia. Essa segna il percorso della vita spirituale, che è passata dall’individualità all’universalità. 

Hegel denomina “figure” le forme storiche del sapere in cui si realizza tale sviluppo dello spirito, forme che si caratterizzano propriamente come tappe sulla via della progressiva conquista della verità. 





LA FIGURA DEL SERVO-PADRONE

La Fenomenologia presenta, a un certo punto, una delle figure più importanti, quella del servo-padrone. In Hegel essa esemplifica il difficile percorso che l’idea di libertà deve compiere per affermarsi nel mondo. 


Il padrone è colui che, per ottenere l’indipendenza, ha accettato di mettere a repentaglio la propria vita nella lotta delle autocoscienza, vincendo il conflitto;


Il servo è colui che, per paura della morte, ha deciso di perdere indipendenza e libertà, sottomettendosi all’altro. 


Esso, in termini dialettici, è il primo momento, quello della tesi: la coscienza del padrone si determina come soggetto libero e afferma la propria superiorità sul servo.


Ma tale vittoria è destinata a rovesciarsi. 


Il padrone vive grazie all’operosità del servo, consumando beni realizzati da esso e rendendosi dipendete da lui.


Il servo, invece, attraverso il suo lavoro impara a dominare gli istinti e trasforma le cose, imprimendo a esse una forma che rimane nel tempo e che le sottrae alla condizione in cui si trovano in natura. 

In questo modo, liberano gli oggetti dalla materialità e reprimendo le tendenze naturali, il servo diventa consapevole della propria indipendenza e superiorità rispetto alla natura (forma se stesso e pone le condizioni per capovolgere la situazione). 


Questo, in termini dialettici, è il secondo momento, quello dell’antitesi, ovvero colui che prima era l’oggetto si scopre soggetto libero e autonomo, rivelando al tempo stesso il carattere inattivo e. Spiritualmente povero del padrone, che diviene servo de servo. 


Con l’affermazione dell’autonomia e indipendenza le servo si realizza il diritto di entrambi i soggetti alla libertà.

Questo è il momento della intesi, quella che all’inizio appariva come prerogativa del padrone e che poi è stata acquisita dal servo con il suo lavoro diventa un valore universale. 


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